Archivio per aprile, 2016

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L’F-16 è un caccia multiruolo statunitense prodotto da General Dynamics, passato poi a Lookheed Martin a seguito dell’acquisizione della stessa; vola per la prima volta il 2 febbraio 1974 ed entra in servizio nel 1978; ha una velocità massima di mach 2, una velocità di salita di 254 m/s e un autonomia di 4220 km, ne sono state prodotte diverse versioni ed è utilizzato da numerose aviazioni, tra i quali anche l’italia; ed è proprio italiano l’F-16 che vi verrò a presentare, ma prima voglio spendere due parole sugli F-16 Italiani.

Si tratta di F-16A ADF Block 15 e F-16B Block 10 ex National Guard (ANG) statunitense, operativi negli anni ’80 e ricondizionati da Lookheed; l’Aeronautica Militare Italiana li ha ordinati il 15 marzo 2001, tramite un contratto di leasing denominato Peace Caesar, per un periodo compreso tra il 2003 e il 2009 con un totale di 45 000 ore di volo, con lo scopo di sostituire gli F-104 in attesa della consegna dei nuovi Eurofighter Typhoon, per una fornitura totale di 34 velivoli. I primi esemplari vennero consegnati il 28 giugno 2003, vennero impiegati dal 5° Stormo di Cervia e dal 37° Stormo di Trapani.

Nel 2009, il contratto venne prolungato fino al 2012 per un totale di 47 000 ore di volo; l’ultimo F-16 Italiano venne restituito all’USAF il 23 maggio 2012.

L’esemplare da me realizzato è l’MM 7249, operava al Decimo gruppo del 37° stormo di Trapani-Birgi e nel giugno del 2009, per commemorare le 1 000 ore di volo del Magg. Salvatore “Cheero” Ferrara, capitano del X Gruppo, è stato decorato con una vistosissima livrea speciale rosso argento con in coda una banda tricolore: molto accattivante 🙂

Fonte: http://www.aviaspotter.it

 

Il modello è stato concluso a giugno 2014; per la sua realizzazione, ho utilizzato la scatola Hasegawa combo dell’F-16 ADF, dedicata agli special del 37° Stormo; si tratta dello stampo dell’F-16A Plus con aggiunti i dettagli per la realizzazione di un ADF Italiano, ovvero le rotaie degli F-16C (fornite separate), le placche di rinforzo fatte in metallo adesivo, la deriva con le due bugne e le antenne sotto la presa d’aria. Tra le livree proposte c’è quella da me realizzata e quella tutta nera con inserti verdi del 18° Gruppo; ho scelto la prima perchè all’epoca avevo appena concluso l’F-5 nero stile Top Gun e volendo staccare dal nero mi sembrava la giusta scelta, in più è una versione poco vista da un punto di vista modellistico.

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La costruzione ha avuto inizio dal cockpit; optando per una costruzione da scatola, non mi sono concentrato sul dettaglio, ma sulle modifiche per renderlo un ADF utilizzato dall’AMI, quindi fondo in XF-19, posa decal per la strumentazione e aggiunta di qualche dettaglio solamente al seggiolino.

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Il kit Hasegawa si monta senza particolari problemi, uniche zone problematiche che ho riscontrato sono il raccordo della presa d’aria alla fusoliera e la deriva dell’ADF, quest’ultima va leggermente limata alla base per evitare che assuma un assetto inclinato; altra parte delicata ma non complessa del kit è il taglio delle rotaie all’estremità alare, io l’ho eseguita con un cutter e poi ho livellato le parti scheggiate.

Un’altra modifica per renderlo un ADF, sono state le feritoie del cannone: i nostri F-16, pur essendo degli A, montavano il cannone dei C, che differiscono per la presenza di sole due feritoie dietro la volata del cannone; il tutto è stato risolto con una stuccata alle griglie esistenti e la reincisione delle due presenti sul velivolo reale. Altro dettaglio è il faro di navigazione sul lato sinistro del muso: nel kit viene fornito come decal, ma ho preferito autocostruirlo (le decal le ho usate per l’F-104 olandese 😀 ); per questa operazione, ho bucato la plastica con un ago scaldato e poi ho infilato dentro un pezzo di sprue trasparente, sucessivamente livellato, lisciato e passato con la cera livax in fase di verniciatura.

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A questo punto il  modello è pronto per la verniciatura: ho utilizzato l’argento X-11, il nero XF-1 (per le pinne ventrali) e per il rosso ho utilizzato un XF-7 schiarito.

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Per lo scarico ho dato un fondo in gun metal ed eseguito un dry brush sulla turbina in argento X-11 e in titanium silver X-32 sui petali esterni; per l’anello ho dato un fondo in X-11 e una passata sucessiva di clear blue X-23 per siumlare il metallo bruciato tipico degli F-16.

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Una volta posate le decal ho avuto un amara sorpresa: le decal Hasegawa rappresentanti le fascie rosse e la X sul fondo, sono fragili, scarsamente adesive e completamente sovradimensionate, tant’è che sono stato costretto a passare il colore rosso sopra di esse; altro grosso problema lo presenta la banda tricolore della deriva: la decal che va alla base non è stata progettata per aderire sulla bugna, di conseguenza, una volta posata, si crepa e forma delle bolle; tutto ciò mi ha portato a dover effettuare numerosi ritocchi che ahimè a modello concluso si notano eccome… Un vero peccato per uno special così accattivante.

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Nonostante gli inconvenienti, ho comunque deciso di portarlo a termine, restando con l’amaro in bocca; nonostante tutto però fa bella mostra nella mensola, affiancato da un 104 del 3° Stormo e un Tornado del 6°.

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Saluti,

Lorenzo

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Il Su-27 è un caccia da superiorità aerea sovietico progettato da Sukhoi per contrastare gli F-15 e F-14 americani, rispettivamente di Aeronautica e Marina Militare; il prototipo ha volato per la prima volta il 20 maggio 1977 ed è entrato in servizio nel 1985; con una velocità massima di 2530 km/h (Mach 2.35), una velocità di salita di 300 m/s e un autonomia di 3500 km, è il velivolo di punta dell’aviazione Russa, dal quale sono stati sviluppate diverse varianti: il Su-30, versione multiruolo biposto, Su-33, versione imbarcata multiruolo dotata di alette canard, Su-34, versione da bombardamento studiata per sostituire i Su-24, Su-35s, versione multiruolo riprogettata dotata di scarichi a geometria variabile che ne conferiscono una eccellente manovrabilità, Su-37, altra versione riprogettata simile al 35, dotata di alette canard e scaruchi a geometria variabile, volò per la prima volta nel 1996 ma non entrò mai in servizio.

Con gli ultimi upgrade alla versione SM, il Su-27 è in grado di trasportare armamento aria-terra, rendendolo a tutti gli effetti un caccia multiruolo.

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Concluso nel 2014 dopo un declassamento a modello cavia, per la sua realizzazione ho scelto il kit Italeri dedicato alla versione Sea Flanker, relativa al prototipo del Su-33, ma vista la non perfetta riproduzione della variante imbarcata, ho deciso di sfruttare la base dello stampo per riprodurne un 27; ho escluso i carrelli relativi al Su-33, il gancio d’arresto e le alette canard, fornite staccate dalla fusoliera; gli unici interventi sono stati la reincisione delle pannellature, l’aggiunta del pilotino proveniente da un Su-37 Zvezda e la riproduzione delle cinture di sicurezza, il resto è stato realizzato da scatola.

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per la colorazione ho utilizzato acrillici Tamiya, per la mimetica ho usato l’X-14 e l’XF-54 schiariti con bianco, mentre per radome e dielettrici ho usato il verde XF-5; per la zona metallica ho usato gun metal e argento, ho riprodotto le bruciature del metallo con il clear blue X-23 per poi passare la polvere di graffite per dare un effetto di sporcatura, idem sulla zona cannone. Il tutto è stato poi sigillato con il lucido con sucessivo lavaggio in nero e applicazione decals della Authentic Decal, foglio 7210, molto belle a vedersi ma fragili da applicare, difatti ho avuto numerosi problemi di danneggiamento; una volta concluso il tutto, ho passato il trasparente opaco e fissato il modello su un piedistallo.

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Direi che considerando lo stato in cui era ridotto il modello, ovvero una cavia destinata alla prova dei colori, posso ritenermi soddisfatto del lavoro concluso 🙂

 

Saluti,

Lorenzo

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