Freedom Fighter in fictional Black Russian Scheme – F-5A dal kit Airfix 1:72

Pubblicato: 6 settembre 2012 in Modellismo

L’F-5 è uno dei miei aerei preferiti, da un punto di vista modellistico è un soggetto molto interessante, dalle linee semplici, che ha vestito moltissime livree

L’F-5 è famoso per aver interpretato il fittizio MiG-28 nel film Top Gun, in quell’occasione portava una livrea completamente nera con una stella rossa sulla deriva circondata da un anello giallo; ed è proprio così che volevo fare questo F-5.

Il kit da me scelto è lo stampo dell’Airfix, risalente ancora alla metà degli anni Sessanta (la prima edizione è del 1965), uno stampo che per gli standard di oggi è improponibile, ma con un po’ di impegno, pazienza e olio di gomito si riesce a tirar fuori un buon lavoro.

Come prima cosa, ho re inciso le poche pannellature presenti che nel kit sono in positivo appena accennate, con una punta di un compasso e usando come dima per andare dritto un pezzo di lamierino di rame, eccezione fatta per quelle sul dorso dell’aereo, che ho preferito re inciderle a semifusoliere già incollate per evitare che non combaciassero.

Ho unito le semifusoliere e subito dopo incollato il windshield per prendere le misure per ricreare il canopy, dato che quello della scatola era destinato ad un altro Freedom Fighter Airfix che ho dettagliato per bene, a causa di un incidente; canopy che è stato ricreato con dello stucco bi componente: per prima cosa ho creato una pallina con lo stucco e l’ho messa nella posizione del canopy, ho eliminato l’eccesso con una spatolina e l’ho uniformato con della carta vetrata grana 280 (quando si asciuga il bi componente è molto duro da grattare), poi lisciato con le carte vetrate più fine.

Il montaggio del modello soffre dei suoi 47 anni, non è per nulla lineare, qualsiasi pezzo deve essere adattato prima di incollarlo, e, subito dopo l’incollaggio, bisogna procedere a pareggiarlo con le altre parti e poi stuccare; le parti più rognose sono:

–          Radome, è più largo rispetto alla fusoliera, in più, la sua sede lo fa puntare in alto, quindi bisogna fare un incollaggio seguendo le linee inferiori del velivolo, inserendo un pezzo di plasticard nella parte superiore, una volta fatto tutto, bisogna carteggiargli i lati per pareggiarlo con la fusoliera;

–           Lerx, lasciano un millimetro di fessura con le prese d’aria, io ho risolto mettendo un doppio spessore di carta incollato con attack, l’ho carteggiato per eliminare gli eccessi e l’ho stuccato;

–          Coda, bisogna cercare di incollarla nella sede il più precisamente possibile, dato che non ha incastri ed è facile posizionarla storta, dopo, si coprono i gap effettuando una colata di attack;

–          Zona sotto le prese d’aria, un tripudio di scalini e canali, da pareggiare e stuccare pesantemente;

–          Canopy, non presenta i frames e quasi non ha punti di riscontro con la fusoliera, una volta incollato bisogna tappare i buchi che restano con dei listelli di plasticard, procedere con le stuccature, lisciare il tutto e dare una spennellata di cera Livax 20 o Future per ridargli la giusta brillantezza;

–          Aerofreni e portelli interni del vano carrello posteriore, quasi sottodimensionati, da stuccare e re incidere.

Il resto, normale amministrazione.

Ho proceduto ad auto costruire le rotaie all’estremità alare, sia perche quelle del kit erano fragili, piene di sbavature e di dimensioni diverse l’una dall’altra, sia perché la scatola non forniva i serbatoi alari, tipici dei Freedom Fighter, ad eccezione degli esemplari Greci in livrea blu (Aegean Scheme) che li portavano raramente.

Una volta finito il montaggio ho potuto procedere con la verniciatura; la mia intenzione era quella di realizzare un MiG-28, quindi ho proceduto a verniciare il modello con acrilici Tamiya, ho usato il Nato Black, codice XF-69 per la livrea, il Medium Blue XF-18 per il tettuccio, il Chrome Silver X-11 per zona metallica, parte esterna degli scarichi e pitot e il Gun Metal X-10 per i cannoni e per l’interno degli scarichi; la zona metallica è stata leggermente sporcata con della polvere di grafite; ho lucidato con la cera Livax 20, fatto i lavaggi ad olio in grigio scuro e proceduto con le decal, che sarebbero dovute essere due stelle rosse circondate da un anello giallo; non avendo l’attrezzatura necessaria per produrre le decal in casa, ho deciso di usare due stelle rosse di un Flanker in 72 e di scontornarle, lasciando solo la stella rossa “interna”, solo che per l’anello giallo, le soluzioni a cui avevo pensato si sono rivelate disastrose, quindi ho deciso di simulare un fittizio esemplare Russo operativo, usando queste decal (oltre alle stelle rosse scontornate):

–          Stencil nella base della deriva e sul radome provenienti dal foglio del Sea Flanker Italeri;

–          Stella blu proveniente dal foglio del Su-37 della Zvezda;

–          Numero proveniente dal foglio della Authentic Decal 7210, ottime, fini, ma appena le si staccano dal supporto si spezzano;

–          Freccette rosse (che danno al modello un tocco tamarro :-)) provengono dal foglio dell’A-4 Italeri 1:48.

Le stelle rosse scontornate provengono anch’esse dal foglio del Sea Flanker Italeri.

Dopo aver posato le decal, ho provveduto a dargli una spennellata leggera di Livax 20 per evitare che l’opaco mettesse il risalto il loro film provocando il fastidioso effetto silvering.

Purtroppo, alcune decal, in particolare quelle col film opaco, hanno fatto un po’ di silvering, dovuto al fatto che il lavaggio, effettuato prima delle decal, ha spento un po’ la tonalità lucida, rendendo il modello quasi satinato (avrei dovuto scontornarle del loro film oppure dare un’ulteriore lucidata); oltre a questo, il lavoro è stato un po’ compromesso da qualche piccolo pasticcio con la Livax e da qualche problema con l’opaco in bomboletta.

Una volta finito il lavoro con le vernici, ho auto costruito l’antenna sotto al radome con del plasticard fino e riprodotto le luci di navigazione nella deriva con dell’acetato dipinto nella parte esterna col Tamiya Clear Red X-27 e in quella interna con il Tamiya X-11 per dargli un tocco di brillantezza.

Nonostante gli imprevisti con i trasparenti, il modello mi soddisfa abbastanza, anche perché nella mensola la sua figura la fa, in più mi sono divertito molto a realizzare questa fittizia livrea, provando dei piccoli momenti di spensieratezza modellistica che mi hanno riappacificato con quest’hobby dopo un periodo sfortunato (modellisticamanete  parlando ;-)).

 

 

 

Saluti,

Lorenzo

 

 

 

 

 

commenti
  1. mjam gutschein ha detto:

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